Il “nuovo modello”

In queste due parole è racchiusa una delle ragioni fondamentali per cui non ho mai affrontato il percorso di un’attività commerciale. Provo a spiegarlo a seguito.
Vi sono due approcci possibili in questo come in qualunque altro settore:

1) approccio finalizzato alla ricerca
2) approccio finalizzato al commercio

Il primo è un lento sommarsi di piccoli passi sul piano della conoscenza, un connubio di nozioni teoriche ed ipotesi di lavoro che vanno verificate sul campo…ed in base a tale verifica si riparte con un’ipotesi magari ben diversa o solo leggermente diversa etc etc.
Il tutto volto a plasmare una sistematica il più precisa possibile finalizzata alla risoluzione di un problema e che quindi porta al miglior risultato.

Il secondo invece ha come unico obiettivo quello di far credere al potenziale acquirente che ciò che acquista è un oggetto di grande qualità. Perchè solo se si instaura questo “appeal” si riesce a vendere quell’oggetto.
Badate che questo approccio è tale sia nelle grandi aziende che tra i costruttori artigianali: tutti sono sempre alla ricerca del nome più esoterico possibile da attribuire al “nuovo modello” che avrà comunque un aspetto estetico intrigante (il maggior costo di un oggetto è alla voce “estetica”), un peso di assoluto rilievo e una visione dell’interno ben ingegnerizzata e “piena di roba” per destare una sensazione di qualità nel potenziale acquirente. Inoltre vanno semplicemente seguite le mode teoriche del momento per navigare “in favore di corrente”. Ciò che può risultarvi sconvolgente è che non serve sapere assolutamente NULLA che sia in relazione all’effettivo risultato per riuscire a vendere…

Fino al giorno prima della presentazione del “nuovo modello”, chi aveva in casa il precedente modello riteneva di avere la perfezione assoluta portata sulla terra da individui provenienti da altro pianeta…il giorno dopo invece si accorge di avere un oggetto terreno fatto da persone erronee che hanno gli stessi nostri bisogni fisiologici…..però spendendo xxxx $ ci si può accaparrare il “nuovo modello” che nuovamente promette perfezione assoluta portata sulla terra da individui provenienti da altro pianeta. Il “rinnovo dell’interesse” ha una cadenza che talvolta non arriva all’anno tra un modello e quello successivo.
Ecco…questo modo palesemente accettato da tutti di prendere (e farsi prendere) per il naso è, per il modo di vedere e di vivere di chi vi scrive, assolutamente indigeribile.
E la presa per i fondelli è evidente anche sui risultati per chi si prende la briga di confrontare l’ultimo modello con il primo modello costruito dalla ditta medesima, che ne ha determinato in tempi passati la fortuna commerciale.

Se una ditta, piccola o grande che sia, fosse EFFETTIVAMENTE interessata a miglioramenti e non solo a spillare soldi dalle tasche della gente, dovrebbe essere anche disponibile ed effettuare aggiornamenti sui modelli già esistenti, e a costi abbordabili. Se io ditta X ho costruito un amplificatore trent’anni fa e da allora ho acquisito maggiori conoscenze sull’argomento (cosa possibile con l’approccio 1, del tutto irrilevante con l’approccio 2), anche se gli amplificatori che costruisco ora sono completamente diversi, ho modo di migliorare a fronte delle conoscenze acquisite, anche il modello costruito da tre decadi con una spesa grandemente inferiore a quella necessaria per l’acquisto del “nuovo modello” e con un risultato finale che potrebbe essere non dissimile.

Con l’approccio esclusivamente commerciale le persone sono “polli da spennare” e vengono (con distacco e furbizia) trattati come tali…occorre solo trovare la leva giusta per convincerli a spendere (chiedetevi il perché si coltivano “miti” oggi più che in qualunque altra epoca…) , nell’altro caso le persone sono invece appassionati così come lo è chi costruisce il quale è felice quando può rendere felice un’altra persona senza necessariamente delapidargli lo stipendio.