Scelta cavi

Cioè come causare cambiamenti talvolta enormi al suono dell’impianto senza cambiare apparecchi. Vanno molto di moda quelli pitonati grossi ormai svariati cm, magari derivati furbescamente dai cavi elettrici industriali ma sapientemente pubblicizzati ed esotericamente vestiti con connettori e guaine che donano ad alcuni un aspetto invitante. Il cavo DEVE essere grosso e appariscente altrimenti non si vende! Del resto provate a pensare con quale convinzione vi mettereste a provare un cavo dall’aspetto dimesso, di piccolo diametro e senza quelle belle guaine e quei dorati e massicci connettori che donano ai cavi le attrattive di cui sappiamo. A priori lo mettereste da parte valutandolo inferiore senza neppure ascoltarlo ma anzi additando ad esso chissà quali nefandezze soniche. Del resto tutti (riviste, costruttori e rivenditori) hanno interesse a vendervi gli esocavi.

Cavi di potenza

Osservare oggi che una semplice rete di Zobel viene venduta come “miracolosa” soluzione in certi costosi cavi esoterici è piuttosto deprimente. Per quanto riguarda i cavi di potenza occorre sottolineare l’aspetto deleterio del fattore induttanza parassita, oltre ovviamente a quello della resistenza parassita, non trascurabile in questo caso essendo il carico normalmente di impedenza molto bassa (2-8 ohm) e l’induttanza  potrebbe essere facile causa di risposta in frequenza calante sulle alte (tanto più quanto è bassa l’impedenza del carico a queste frequenze). Per tale motivo oltre alla vicinanza dei due conduttori entra in gioco la sezione stessa del conduttore, ed essendo l’induttanza proporzionale alla distanza tra i centri dei due conduttori avremo un induttanza tanto minore quanto più è piccola la sezione del conduttore. Ovviamente occorre trovare un giusto compromesso tra l’esigenza di ridurre l’induttanza parassita e quella di non aumentare troppo la componente resistiva del cavo (che aumenta a fronte della riduzione del diametro del conduttore). Occorre quindi trovare un cavo con i due conduttori il più possibile vicini tra loro, con guaina non siliconica e con rame in fili sottilissimi avvolti a trefolo. Questa è esattamente la struttura del cavo diffusori Grundig dell’epoca 1974-85.
Vi parrà strano in un epoca (la nostra) in cui ormai anche il macellaio si mette a fare cavi, che sia difficile reperire un cavo di potenza dotato di una sonorità simile a quel vecchio cavo Grundig, ma ad oggi chi vi scrive non è ancora riuscito a trovare una esatta alternativa qualitativa a questo cavo. Alcuni cavi dalla similare costruzione si avvicinano molto come sonorità al cavo Grundig ma, a fronte (probabilmente) della differente tipologia di materiale usato come guaina, non ne raggiungono la medesima qualità sonora. Il cavo, attualmente prodotto, che ho riscontrato tra i più simili alla sonorità del cavo Grundig è il Norstone CL150 un cavo ofc da 2 x 1,5mmq o, per lunghezze superiori ai 2,5m, la versione da 2,5mmq CL250. Di questo cavo trovate anche la versione con guaina nera con sigla “B” e con guaina bianca con sigla “W” egualmente validi.

Cavo di segnale

Per quanto riguarda i cavi di interconnessione è importante una buona schermatura, ma, non essendoci particolari problemi in quanto a grandezze elettriche a fronte dell’elevata impedenza di ingresso del preamplificatore o del finale di potenza, diviene prioritario il fattore vibrazionale: i due poli (il core e la massa) non devono vibrare tra loro e quindi la costruzione del cavo non deve comportare elementi soffici interni (fili di lana o simili) ne’ guaine mobili di rivestimento. Oltre a ciò poterli scegliere di ridotto diametro comporta una maggiore capacità parassita, utile ad una miglior filtratura delle spurie AF.  Dalle foto a seguire potete inoltre osservare altri aspetti determinanti per il suono: i connettori devono essere plastificati per evitare punti vibrazionali rispetto alla guaina nonchè devono avere la parte relativa alla massa fatta a petalo e NON plastificata (vedi esempio rispetto ad un cavo non consigliato in foto sotto). Anche in questo caso i due cavi di interconnessione preferiti da chi vi scrive sono d’epoca: uno Grundig ed uno Philips, allego foto di entrambi. Un buon cavo di segnale odierno andrebbe (per deduzione) cercato con caratteristiche costruttive simili. Leggermente peggiore ma sempre ottimo era il cavo GBC mod.CA-201, cod.14.1505.00 (1,5mt) versione in blister di cui pure vedete foto. Oltre alle suddette caratteristiche è importante che la guaina al tatto, come nei suddetti vecchi cavi, sia piuttosto rigida e non siliconica. Evitate cavi singoli per ciascun canale (salvo non abbiate finali di potenza mono in telai separati), la piattina in cui i due canali si trovano a scorrere paralleli, evita elegantemente eventuali loop di massa che invece sono possibilissimi utilizzando cavi singoli. Se siete appassionati di lungo corso magari potete ancora trovarvi in casa, rimessato in qualche cassetto, qualcosa di valido che avete negli anni sostituito con noncuranza senza neppure ascoltarne la differenza.

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Cavo di rete 220V

Analogamente al cavo di segnale sui cavi di rete 220Volt ci si trova di fronte ad una delle “verità” più scomode e difficili da digerire: il cavo di rete 220 Volt che vi permette di restituire la miglior sonorità NON HA il filo di terra. La messa a terra degli apparecchi, in molti casi necessaria per questioni di sicurezza (non lo è negli apparecchi a doppio isolamento), è purtroppo deleteria per il suono in quanto genera correnti a telaio e di conseguenza differenze di potenziale tra diversi punti di massa. Il cavo che personalmente utilizzo universalmente e che comporta marcati miglioramenti in termini di sonorità rispetto a qualunque cavo esoterico odierno è il semplice cavo a 8 in dotazione ai lettori cd/dvd consumer! Impossibile vi starete dicendo (soprattutto se avete speso migliaia di euro in cavi) ma è di gran lunga il cavo che permette la resa armonica più libera ovvero meno “costretta” nei diffusori. Tali cavi di rete sono normalmente disponibili in qualunque negozio di componenti elettronici (non in negozi hifi…) e sono terminati con spine plastificate che lato presa a muro non vanno toccate (la plastificazione della spina alla guaina del cavo è un grosso vantaggio per evitare vibrazioni) mentre lato apparecchio si trovano solo con spina a 8 per cui in caso abbiate prese VDE sui vs. apparecchi occorre montare semplicemente tale spina lato utilizzatore. Anche su questo tipo di cavi sussistono comunque differenze in base alla rigidità della spina o alla fattura della guaina ma sono differenze irrisorie se paragonate alle altre tipologie di cavo.

Conclusioni

Mi rendo perfettamente conto che il comune appassionato di alta fedeltà leggendo questo articolo possa arrivare a farsi crasse risate…vorrei però ricordare che nella vita ride bene chi ride ultimo…
Se siete invece tra coloro che seriamente amano ascoltare con le proprie orecchie, il mio consiglio è il seguente: sostituite tutti insieme i cavi che avete sul vostro sistema con quelli sopra consigliati…se non siete tra coloro che scambiano la secchezza con la definizione vedrete che mi ringrazierete. Per chi ha apparecchi full CCI in casa, l’utilizzo dei cavi consigliati è un aspetto DETERMINANTE per fare esprimere le potenzialità che tali apparecchi hanno…ascoltare un sistema full CCI con cavi eso è esattamente come non ascoltarlo. Attenzione inoltre a non commettere l’errore di pensare che qualunque cavo economico possa andar bene: vi sono enormi differenze anche tra questi tipi di cavi. Per quanto riguarda l’attuale panorama dei cavi eso, per come sono costruiti nel 99,99% dei casi (non metto 100% solo perchè sono possibilista), sono peggiorativi rispetto ai suddetti cavi e pure di molto…