I miei preferiti

Ovvero gli apparecchi con cui ascolto musica, scelti a fronte di tanti ascolti dal vivo e tanti tanti apparecchi provati. Non sono sistemi per chi cerca il “nero infrastrumentale” o per chi cerca il “punch” di una Klipschorn o “i 20Hz”, ma sistemi che offrono se correttamente installati il rispetto per la musica, in cui trovano sublimazione quelle qualità (trasparenza, timbro e coerenza) che permettono una riproduzione dotata di sonorità rendendo coinvolgente l’ascolto. Un ascolto che fa dimenticare quella brutta propensione audiofila  a sezionare il suono in “parametri” che porta spesso molto lontano da un ascolto naturale, spontaneo ed istintivo. Tali sistemi sono scelti, per quanto possa sembrare strano, in modo indipendente dal costo, avendo avuto modo di provare in passato molti oggetti di elevato costo e grandi pretese (vedi apparecchi ritirati). Guardare in faccia alla realtà senza pregiudizi talvolta può portare a scelte tutt’altro che previste, direi anzi piuttosto sconvenienti da dover ammettere (a se stessi e agli altri) ma che non per questo devono essere rinnegate.


FONORIVELATORE : SHURE M85G + stilo N91G o stilo N91GD (su PS1020)
FONORIVELATORE
DM95G + stilo N75G T2 (su braccio Dual in sistemi compatti)

In un epoca ove sono di gran moda le moving coil di alto costo è un’eresia per l’appassionato esoterico “ortodosso” nominare le suddette testine, neppure fossero le top di gamma Shure. Di testine a bobine mobili ne ho provate molte in passato, così come ho provato le top di gamma Shure dell’epoca ma non ho ritrovato quella media liquida e dotata di spessore armonico nonché quella spiccata linearità (mi infastidisce alquanto l’esaltazione in gamma alta di certe moving coil), che trovo in questi modelli. Notevoli differenze sono presenti tra gli stili di ricambio Shure per tali testine e consiglio, per ottenere le migliori prestazioni, di utilizzare solo gli stili conici originali (suffisso “G”) evitando sia quelli ellittici (suffisso “ED”) che quelli conici più economici (suffisso “B”), che avevano tracciamento decisamente mediocre. Ancor più da evitare i ricambi non originali se puntate al massimo risultato. Attenzione agli stili Shure messicani che sono peggiorativi rispetto agli originali americani: riconoscete i messicani dal cantilever di diametro decisamente maggiore rispetto agli altri (vedi foto sopra, per leggere le didascalie passate sopra alle foto col mouse). Se sul PS1020 i migliori risultati si ottengono con la testina in dotazione M85G dotata di stilo originale americano Shure N91G o N91GD, sui compatti con giradischi Dual è invece eccellente la DM95G (da non confondere con la M95G che è tutt’altra cosa) che utilizza l’N75G T2 e che era in dotazione sui compatti top Grundig. Il peso di lettura consigliato dalla casa era da 0,75gr. a 1,5gr. sia per gli N91G o N91GD che per gli N75G T2. La scelta del peso è però vincolato non solo dalla tracciabilià ma anche dalla sonorità. Purtroppo l’aumento dell’uno determina la diminuzione dell’altra. Per questo occorre trovare il miglior compromesso tra le due cose ed in questo caso si ottiene (con entrambi gli stili citati) per un peso di circa 0,8gr. Un peso di appoggio fantomatico per la totalità delle bobine mobili attuali che a fronte di masse mobili talvolta maggiori e/o minore cedevolezza, sono costrette a pesi di lettura talvolta superiori ai 2gr con considerevole maggior danno causato al solco e con una sonorità che stenta decisamente ad uscire. Su queste Shure occorre solamente prestare molta attenzione ad una variabile (l’ennesima non di dominio pubblico) che può comportare considerevoli variazioni sul suono: la tolleranza costruttiva degli stili causa una certa differenza di “costrizione” a fronte dell’inserimento dello stilo nella testina: i migliori risultati (di gran lunga) si ottengono quando lo stilo entra agevolmente nella guida della testina senza forzature. In caso rimanga troppo “stretto” invece conviene lasciarlo in parte leggermente sfilato dalla guida fermandosi nell’inserimento appena inizia ad essere “stretto”. Questo ha come inconveniente un livello di uscita ovviamente inferiore ma la differenza di suono è udibilissima. Fregatevene del maggiore errore radiale che tale espediente comporta ( se non ci riuscite nessuno vi vieta di arretrare successivamente il fissaggio della testina per evitare che ciò accada), ma date ascolto alle orecchie prioritariamente. Personalmente cerco di scegliere (sugli esemplari di PS1020 da me forniti) il miglior accoppiamento tra stilo/testina in modo da poter avere lo stilo inserito totalmente ma senza costrizioni, questo è fattibile a fronte di svariati esemplari disponibili.


GIRADISCHI stand alone : GRUNDIG PS1020 o PS1020a
GIRADISCHI integrati in sistemi compatti : GRUNDIG/DUAL 1239a, GRUNDIG/DUAL 491a

Ascoltare un PS1020 (completo) nell’ambito di una catena effettivamente trasparente è utile per potersi rendere conto dove può arrivare la musicalità di un giradischi. Questo plasticoso giradischi (costruito da Sanyo per Grundig e con alcuni importanti dettagli proprietari del modello Grundig) permette a chi si accosti senza pregiudizi, di apprezzare l’entità di una differenza considerevole. Consiglio di fare questa esperienza non solo a chi ha la convinzione che il suo mastodontico EMT sia quanto di meglio, ma anche per coloro che hanno già iniziato ad apprezzare giradischi tipo Garrard 301 – 401 o Thorens 124 e 125. Non è affatto facile superare i pregiudizi che si hanno nei confronti di un giradischi in plastica ma se ci si riesce si possono avere sorprese…
Consiglio meno la versione a cinghia PS1010 in quanto purtroppo non è più reperibile sul mercato l’originale cinghia (che aveva il colore dei ciuccetti per bambini, credo fosse in caucciù), la quale dopo tanti anni, causa degrado, va sostituita con cinghia in gomma e ciò comporta purtroppo un peggioramento ben avvertibile sul suono. Su questi giradischi va lasciato durante l’ascolto inserito l’adattatore per 45 giri nell’apposito vano ricavato nel telaio nonché è fondamentale la presenza del tappetino originale a rilievi radiali, del cerchietto metallico sovrapposto, dello shell e della testina originali e la rimozione (come in tutti i giradischi) del coperchio durante l’ascolto. I migliori risultati sui PS1020 si ottengono con la testina Shure in dotazione M85G purché dotata di stilo originale americano N91G. E’ preferibile orientarsi verso le prime due versioni “PS1020” o “PS1020a”. Se avete già in casa un PS1020b è possibile applicare un piccolo adattamento fai da te per renderlo simile ai primi due (qui). ATTENZIONE ai dettagli, su questi prodotti non lo sono affatto. Dopo avere posseduto diversi giradischi di alto rango il fatto di ritrovarmi con un giradischi in plastica che, se non si ha cura di scegliere la base su cui è appoggiato (ben rigida e stabile su 4 punti rispetto al pavimento), soffre pure di feedback acustico non è certo il massimo ma finora è quanto di meglio abbiano ascoltato le mie orecchie e sarò moooolto grato alla persona che mi farà sentire di meglio a confronto diretto (e questo vale per tutti gli oggetti qui elencati). Altrettanto eccellenti sono le soluzioni con giradischi Grundig/Dual integrati in alcuni compatti Grundig, giradischi che erano versioni customizzate per Grundig con varianti di cui la più evidente è il  tappetino a razze radiali con cerchietto metallico centrale. Per comprendere le motivazioni di tale differenza consiglio la lettura della pagina scelta giradischi


LETTORE CD : PHILIPS CD960 mod LT
LETTORE CD : PHILIPS CD650 mod LT

Consiglio la lettura propedeutica della pagina scelta elettroniche. Questi due lettori sono ancora un ottimo esempio di linearità di risposta in frequenza e si prestano telaisticamente all’applicazione totale della modifica CCI (vedi LT per chiarimenti in merito). Una volta modificati l’equivalenza che questi lettori hanno rispetto all’analogico è notevole al punto che si preferiscono su supporto CD le incisioni native digitali mentre su LP rimangono ovviamente preferibili le incisioni native analogiche (prime stampe). Vorrei essere ben chiaro su un punto per non venire frainteso: queste macchine possono potenzialmente suonare in modo eccellente ma solo a fronte della soluzione del problema telaistico/vibrazionale (CCI) in caso vengano lasciate come di serie non le consiglio affatto. Rispetto alla versione di serie sono nettamente preferibili i lettori Grundig citati nella Grundig story


COMPATTO PREAMPLIFICATO : GRUNDIG XPC6500tp
SINTOPREAMPLIFICATORE
:
GRUNDIG X6500tp
PREAMPLIFICATORE+TUNER: GRUNDIG XV7500
+T7500 // SXV6000+ST6500
PREAMPLIFICATORE: LINEAR TRANSFER MA10tpx

Ben quattro sono le possibili soluzioni dalla sonorità equivalente, di cui tre telecomandabili. Il sintopreamplificatore X6500tp del 79, è un apparecchio molto raro e ancor più raro è trovarne esemplari che non presentino guasti. Trattasi dell’apparecchio più complesso e dalle maggiori difficoltà progettuali che sia stato concepito da Grundig in questo settore. A mio modesto parere, l’apice raggiunto da Grundig in tema di progettazione audio. In questo apparecchio oltre al consueto (per Grundig) preamplificatore in classe A pura, abbiamo anche i controlli di tono e del volume effettuati, a quanto mi risulta per la prima volta nella storia dell’audio, in modo totalmente elettronico. Un controllo di volume senza alcuna parte meccanica in movimento (che quindi possa essere sensibile a vibrazioni) e con la scelta di commutare resistenze di precisione tramite mosfet ovvero quanto di meglio sia possibile concepire ad oggi indipendentemente dal costo (una scelta che trovate sul Ref 3 Audio Research a ben altri costi)…con un anticipo sui tempi di circa 40 anni!
Pur a fronte della non escludibilità dei toni, si ha in questo caso una linearità di risposta che sarebbe impensabile con una regolazione fatta in modo convenzionale degli stessi. Altra ottima soluzione, anche se non telecomandabile, è l’accoppiata preamplificatore+sinto XV7500+T7500 (e SXV6000+ST6500 o ST6000), avendo cura di utilizzare un cavo a 6 poli per il collegamento tra loro in modo da poter accendere (come previsto da progetto) il pre dal tasto di accensione del sinto (miglior soluzione). Con tale espediente le prestazioni sonore di queste accoppiate sono intercambiabili con quelle ottenibili con l’X6500tp. Attenzione solo all’accoppiare il pre con il sinto della stessa serie di telai (quindi ad esempio NON un XV7500 con un ST6500) per evitare peggioramenti di rilievo.
In alternativa, per chi ama le soluzioni “all in one”, esiste il compatto preamplificato XPC6500tp, praticamente un X6500tp con giradischi e cassette deck. In questo caso è necessaria una piccola modifica fai da te sul giradischi per renderlo full CCI (vedi qui ).
Ai suddetti si affianca il nuovo preamplificatore LT MA10tpx telecomandato (vedi LT ) che permette di ottenere le stesse doti di libertà full CCI all’ascolto ma senza necessità di sintonizzatore (a fronte dell’adozione di un trasfo aggiuntivo di bilanciamento 1:1 sulle alimentazioni) e con l’affidabilità di un prodotto contemporaneo.
Personalmente utilizzo un MA10tpx in mansardina con le DSL, mentre nella mansarda grande utilizzo un XPC6500tp sul suo piedistallo “supporto 5” originale (detto comunemente “tulip”). Osservando le foto del mobilio in quell’ambiente (le trovate in fondo alla collezione personale ) si può comprendere il perchè della scelta di questo compatto in quella situazione: dal momento che esiste un’equivalenza sonora, tanto vale sfruttarne anche la compattezza per liberare spazio sul mobile da occupare con LP  🙂


AMPLIFICATORE : LINEAR TRANSFER MA-X
AMPLIFICATORE : LINEAR TRANSFER MA50

Per quanto riguarda la scelta dei finali di potenza sui miei due sistemi utilizzo in pianta stabile un LT MA-X e un LT MA100 (vedi LT ) entrambi dotati di identico approccio telaistico. Per coloro che non conoscono questi apparecchi potrebbe sembrare una soluzione campanilistica ma personalmente non la ritengo tale. Ci sono tre decenni di ricerca e sviluppo in questa amplificazione, il risultato sonoro mi è costato moltissimo lavoro ma ora posso dire di andarne fiero.


DIFFUSORI : GRUNDIG SL1000
DIFFUSORI : LINEAR TRANSFER DSL

Per quanto riguarda la scelta dei diffusori sono personalmente sempre più propenso (sarà l’età) a preferire quelli che non comportano distorsione di immagine dovuta alla tipologia di disposizione altoparlanti su pannello. Per tale ragione, a parità di resa timbrica, tendo a preferire le soluzioni atte a simulare una sorgente monovia puntiforme. La soluzione MTM (midwoofer-tweeter-midwoofer) è tra queste la più performante, pur comportando vari problemi da risolvere per ottenere un risultato timbrico di rilievo. Nei miei due sistemi impiego quindi, le Grundig SL1000 per l’ambiente dotato di quattro rinforzi utili in gamma bassa (vedi il metodo di installazione diffusori ) e le LT DSL per l’ambiente dotato di tre rinforzi utili. Ascoltare un pianoforte con un sistema full CCI che pilota un diffusore MTM dotato di sonorità è l’esperienza più intimamente appagante che personalmente provo nell’ascolto di musica riprodotta.