Traslatore

Ciao Massimo,
Qualche giorno fa su un gruppo di Facebook di audiofili ho visto a proposito di questo apparecchio un tuo intervento, misurato e ragionevole, ormai non mi aspetto altro da te ma non ho capito una cosa che vorrei chiederti: perchè certe parole non possono venire dalla bocca di un ingegnere a tuo parere? La frase era: “nella prima ora attraverso un software ..impara e si adatta …al setup”
Ti ringrazio se vorrai rispondermi
Un caro saluto
Giorgio

Ciao Giorgio
Sei il secondo che me lo chiede (un altro al telefono), non pensavo che quel gruppo fosse così letto. Certe parole non possono provenire dalla bocca di un Ingegnere per un motivo semplicissimo: qualunque tecnico degno di questo nome non direbbe mai che un amplificatore “impara” dal carico che ha collegato semplicemente perché…non ha nulla da imparare! Un amplificatore deve semplicemente fare il suo “mestiere” di amplificare un segnale non subendo in modo anomalo le variazioni di impedenza che presenta di solito qualunque diffusore acustico e ciò lo si ottiene semplicemente a fronte di un’impedenza di uscita il più bassa possibile. Conosci già la pagina delle risposte in frequenza su carico reale sul mio sito e puoi vedere quanto cambia la risposta in frequenza di un amplificatore in funzione del carico se questa prestazione non è di ottimo livello https://hifiaudio.altervista.org/prove_tecniche/ .
Un amplificatore ideale dovrebbe avere impedenza di uscita nulla (e di conseguenza fattore di smorzamento infinito). Non c’è quindi proprio NULLA come vedi che un amplificatore possa “imparare” da un carico….è il progettista dell’amplificatore che deve imparare a fare le giuste scelte nella consapevolezza di un problema vecchio quanto l’alta fedeltà. Molto invece dovrebbero imparare quelle persone che sono propense a credere di tutto (tanto più quanto più è strano) e che sono gli obiettivi ideali di chi abusa della credulità popolare.
Cordiali saluti
Massimo

Quindi la ritieni una grossa bufala tutta questa vicenda?
Giorgio

Non mi permetto di fare giudizi senza conoscere i fatti però mi sembra che finora di fatti non ne siano stati presentati. Se vi fosse effettivamente una soluzione rivoluzionaria al problema “amplificazione” sarebbe totalmente nell’interesse di chi l’ha inventata produrne un brevetto industriale nonchè produrre misure strumentali che evidenzino tale superiorità o quantomeno evidenzino che non vi sono inferiorità rispetto ad una circuitazione convenzionale. Ed invece tutto rimane avvolto dalla nebbia a distanza di svariati anni dalla presentazione e ciò va a sostegno del fatto che non vi sia nulla di nuovo ma solo tanta chiacchera strutturata ad hoc per (in Romagna si usa dire) la pesca dei paganelli.
Per curiosità ho fatto una ricerca nell’albo degli ingegneri di Napoli e non risulta presente la persona che si cela dietro questo oggetto. Sarei curioso, ribadisco, di sapere dove si è laureato…
Caro Giorgio….ho imparato nella mia ormai lunga vita che la gente comune scambia spesso le vere bufale per novità ma ciò che è peggio è che scambia le vere novità per bufale.
Cordiali saluti
Massimo