Metodo di installazione elettroniche

Collocazione apparecchi

A fronte dell’influenza degli aspetti telaistico-vibrazionali ogni elettronica è sensibile alla superficie su cui viene appoggiata e varia la qualità della sua riproduzione sonora in funzione della stabilità della medesima e in funzione di alcune regole che hanno importanza tanto più rilevante quanto maggiore è la trasparenza del sistema. Come regola generale è sempre meglio evitare di sovrapporre apparecchi in quanto in funzione della tipologia del telaio questo può causare anche considerevoli peggioramenti. Solo in alcuni rari casi (in cui ciò sia stato previsto da progetto) può risultare vantaggiosa la sovrapposizione.
Una regola valida in generale per tutti gli apparecchi è quella di utilizzare piani di appoggio il più possibile stabili rispetto al pavimento, evitando ripiani sospesi con rondelle di gomma o tenuti con bi-adesivo. La stabilità del ripiano su quattro punti è prioritaria e può non coincidere con la massima rigidità dello stesso: tra una lastra di marmo (ben poco flessibile) e una tavola in legno è spesso preferibile la seconda proprio perché a fronte del peso dell’amplificatore viene a flettere leggermente permettendo un miglior accoppiamento su quattro punti (fondamentale) purché poi questa sia ben accoppiata rigidamente al suolo. Un mobile robusto con ripiani fissi è spesso molto meglio di tanti mobiletti multiripiano specifici per audio che hanno ripiani mobili e/o accoppiati su tre punti.

Interferenze apparecchi

Ogni apparecchio, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è un “mondo a se” ma interagisce con gli altri apparecchi che sono interconnessi, non solo quindi al livello del semplice adattamento di impedenza (ben noto e fin troppo colpevolizzato dal momento che nel 95% dei casi non vi sono problemi di questa natura) ma a livello di interferenze elettrico/vibrazionali che ciascun elemento genera (in modo tanto più grave quanto più è distante dall’essere correttamente implementato dal punto di vista circuito/telaio). In caso di confronti tra sistemi diversi è quindi importante scollegare dalla rete elettrica 220V il sistema che non si sta ascoltando per evitare la, talvolta notevole, influenza su quello in funzione. La soluzione ideale sarebbe quella di portare gli apparecchi scollegati in un’altra stanza e almeno di appoggiarli su un tappeto o su un divano (cioè su qualcosa di morbido che li disaccoppi dalle vibrazioni) o nell’impossibilità di farlo, coprirli con una spessa coperta (che funge da assorbitore acustico per le vibrazioni spurie). Ciò vale anche per i cavi esoterici che grazie ai loro massicci connettori sono delle ottime fonti di disturbo vibrazionale se posti a diretto contatto con superfici rigide (possono infatti causare considerevoli peggioramenti se scollegati e lasciati distrattamente sul pavimento).

Un aspetto ulteriore che comporta notevole influenza all’ascolto sono i cavi ed il loro percorso. Per quanto riguarda la tipologia trovate info sull’articolo scelta cavi .
Consiglio di utilizzare tali cavi senza mettere in atto soluzioni miste con cavi esoterici: in qualunque sistema (CCI e non) l’utilizzo dei cavi consigliati è migliorativo dal punto di vista armonico a condizione che vengano sostituiti tutti i cavi del proprio sistema (sia di rete 220v che di segnale che di potenza).
Evitate possibilmente di fissare a muro ciabatte e di passare cavi 220v in canalette esterne fissate a muro. Il cavo 220v una volta uscito dalla presa a muro (unico punto di fissaggio rigido) non deve incontrare altri impedimenti meccanici pena un ben udibile peggioramento del risultato ottenibile.
La ciabatta (nel caso sia necessario utilizzarla) va scelta almeno con una presa disponibile in più di quelle che normalmente si utilizzano e va lasciata libera la presa più vicina a dove entra il cavo di alimentazione. È inoltre consigliabile disaccoppiare meccanicamente la ciabatta rispetto al pavimento con feltrini o con un panno morbido.

Dopo avere sistemato il percorso dei cavi occorre trovare il verso della spina 220v di ogni apparecchio del sistema (la cosiddetta “fase”).
A tal proposito non servono a nulla i metodi di misurazione della tensione parassita sul telaio rispetto al potenziale di terra. Non dimenticate che ciò che dobbiamo ottimizzare è il comportamento in alta frequenza che non ha NULLA a che fare con la fase effettiva della 220v. Ciò che influisce sul verso della spina 220v è sia il verso di avvolgimento del trasformatore, sia il verso del fusibile normalmente posto a protezione dell’apparecchio e sia il verso dei cavi di collegamento per cui l’unico metodo certo per trovare il verso della spina è quello dell’ascolto finalizzato alla maggior libertà/trasparenza. Conviene sempre iniziare dall’amplificatore per poi passare alle sorgenti.

Percorso cavi

Sorgenti
Per ogni sorgente impiegata (giradischi, lettore cd, tuner, etc) occorre fare attenzione al non fare toccare i cavi sia di rete 220V che di segnale sul ripiano ove è installato l’apparecchio, è opportuno che i cavi escano a sbalzo e non vadano a toccare ne’ altri cavi ne’ il pavimento. In caso i cavi di rete 220V siano troppo lunghi, la soluzione che comporta il male minore è quella di raccogliere ogni cavo stringendolo a metà con le classiche stringhe isolanti con anima metallica (vedi foto sotto). Attenzione però a non raccoglierli a spirale (o matassa) in quanto in questo caso la soluzione è decisamente peggiore.

Sistemi compatti
Si intendono quei sistemi che includono sia l’amplificazione che una o più sorgenti. In tale caso se non si utilizzano sorgenti esterne ma ci si limita alle sorgenti interne al compatto, gli unici cavi uscenti dal medesimo sono il cavo di alimentazione 220V che deve toccare sul ripiano su cui il compatto è installato, e (con il nuovo metodo di accoppiamento diffusori al suolo) uno solo dei due cavi diffusori mentre l’altro va sospeso su feltro o su altro materiale soft non sintetico ( va bene un panno in cashmere, lana, etc). Nulla di più semplice quindi, non è un caso infatti che i compatti full CCI Grundig escono spesso vincenti da molti confronti: la mancanza di variabili esterne, che andrebbero opportunamente settate, è un grande vantaggio.

Preamplificatori e sintopreamplificatori

In tal caso occorre non fare toccare sul ripiano nessun cavo.

Amplificatori integrati e sintoamplificatori

Il cavo di alimentazione 220V deve toccare sul ripiano su cui l’amplificatore è installato così come (con il nuovo metodo di accoppiamento diffusori al suolo) uno solo dei due cavi diffusori mentre l’altro va sospeso su feltro o su altro materiale soft non sintetico ( un panno in cashmere, lana, etc). Non devono toccare sul ripiano i cavi di segnale provenienti delle sorgenti.

Finali di potenza

Come per gli amplificatori integrati sul ripiano su cui è installato l’amplificatore di potenza devono toccare il cavo 220V e (con il nuovo metodo di accoppiamento diffusori al suolo) uno solo dei due cavi diffusori mentre l’altro va sospeso su feltro o su altro materiale soft non sintetico ( va bene un panno in cashmere, lana, etc). Non deve toccare sul ripiano il cavo di segnale proveniente dal preamplificatore.
In caso di installazione del finale di potenza direttamente a pavimento le cose non cambiano: sostituire la parola “ripiano” con la parola “pavimento”.

 

Metodo di installazione diffusori

Il seguente metodo è stata pubblicato sul n.385 della rivista italiana Audio Review col titolo:

Ambiente: l’equalizzatore non escludibile

Premessa

Due sono i fattori su cui l’ambiente d’ascolto incide pesantemente: il mascheramento acustico e la risposta in frequenza, in buona parte si tratta delle due facce della stessa medaglia: i modi di risonanza ambientali. C’è però anche altro che influisce sulla risposta in frequenza: un equalizzatore non escludibile, come vedremo a seguito. (altro…)