Sonorità

Cosa significa e perchè è importante questo termine?
Se cercate in rete troverete molti significati diversi attribuiti a questo termine. Specifichiamo meglio quindi cosa significhi se posto in relazione con l’alta fedeltà.
Quando passate vicino ad un ambiente da cui sentite provenire un suono strumentale se quel suono NON vi sembra sia riprodotto ma vi da la netta impressione di un suono live…ecco siete in presenza di sonorità. Se poi questa sensazione l’avete avuta sempre e solo quando a suonare erano effettivamente gli strumenti dal vivo questo vi da la misura di quanto difficile possa essere avere un sistema di riproduzione audio dotato di sonorità.

La percentuale di sistemi audio che ne sono dotati è veramente infinitesimale…ma come ci si accorge quando ci si trova al cospetto di un sistema dotato di questa qualità?
Proverò ad esternare a parole ciò che molto difficilmente si riesce a trasmettere con questo mezzo…al pari di come è molto difficile esprimere a parole l’amore per una persona al fine di farlo comprendere ad un’altra….solo i più grandi scrittori sono riusciti in questo miracolo espressivo, servirebbe la maestria descrittiva di un Goethe (uno scrittore in grado di far vedere un paesaggio ad un non vedente) per riuscirci.
Perdonerete quindi se lo scrivente, con mezzi sia letterari che espressivi moooolto più modesti, proverà comunque a far comprendere con parole sue la sonorità per come la percepisce e per le sensazioni che prova.
Tuttavia, anche a causa dei suddetti limiti, se può esserci una remota possibilità che quanto a seguito trovi comprensione, ciò avverrà solo a fronte di una esperienza simile condivisa. Per tale ragione vi consiglio di ascoltare prima un concerto di musica live non amplificata in un teatro…e solo poi di leggere quanto a seguito.  😀

Purtroppo l’abitudine al suono del proprio impianto è spesso ciò che più ci tiene distanti da un risultato dotato di sonorità….e per questo motivo occorre PRIMA di tutto educare l’orecchio andando a teatro.

Parliamo sempre e solo di musica non amplificata…se volete farvi l’orecchio sulle sonorità strumentali questo aspetto è FONDAMENTALE.
Farsi l’orecchio per un appassionato di alta fedeltà equivale ad imparare a scrivere per uno scrittore quindi non commettete il grossolano errore del pensare che sia tempo sprecato e che voi già avete (quasi fosse per divina concessione) un ottimo orecchio.
Abbiate dubbi….mi ringrazierete.

Bene…supponendo ora che abbiate provato l’esperienza di un suono live non amplificato, avrete notato mentre lo ascoltavate che NESSUNO dei termini audiofili con cui normalmente siete abituati a descrivere il suono del vostro sistema audio è neppur lontanamente applicabile ad un suono dal vivo.
Mentre il termine sonorità potrebbe in sunto descrivere già in modo adeguato l’evento.
Potrebbe anche capitarvi di ascoltare un ensamble live non amplificato in uno spazio aperto (una piazza) e magari trovare carenza di sonorità in quanto vi mancano le riflessioni di un ambiente teatrale, molto importanti per preservare il patrimonio armonico/timbrico degli strumenti (…e per preservare buona parte della gamma bassa a fronte dei rinforzi dovuti alle pareti). Analogamente esistono anche locali con una pessima resa acustica (o troppo assorbenti o eccessivamente riverberanti) e che quindi mal si adattano ad un evento live. Per questo il mio consiglio è: andate a teatro!   😉 

Attenzione a non fare confusione con le caratteristiche che deve avere invece un ambiente in fase di riproduzione
…che devono essere ben diverse a fronte del fatto che (idealmente) non dobbiamo aggiungere riverberi ma solo riprodurre quelli registrati sul supporto.

Per ottenere sonorità in un sistema audio occorre ovviamente che ogni anello della catena sia il più trasparente possibile intendendo con ciò la propensione dello stesso a non perdere particolari per strada e a non aggiungere nulla di proprio.  Quindi sia i diffusori che le elettroniche che i cavi devono essere scelti non ciascuno per cercare di compensare i difetti dell’altro ma per avere il suono meno compresso, meno “stoppato” e meno caratterizzato possibile.
E qui provo ad iniziare a descrivere la differenza tra un semplice “suono riprodotto” ed un suono dotato di “sonorità” essendo presente più o meno la differenza che c’è tra il sesso e l’amore.
Permettetemi questa metafora al fine di riuscire meglio a trasmettervi ciò che sento.
Il sesso è qualcosa di piacevole ma solo fisico, l’amore è onnicomprensivo…coinvolge totalmente il nostro essere, la nostra vita.
Analogamente un “suono riprodotto” può essere piacevole (anche se molto spesso si incontrano impianti talvolta molto fastidiosi) ma per riuscire ad instaurare un feeling con quella che è l’espressività dell’artista sono importanti quelle piccole cose che, come nell’amore, fanno la differenza. Quando l’armonia di un pianoforte non viene troncata ma la sentite concreta e libera, percepite l’ambiente in cui è stato registrato come se foste in quell’ambiente e vi sembra di commettere un sacrilegio (come avviene a teatro) se aprite bocca per parlare…ecco….è probabile che abbiate raggiunto qualcosa di prossimo alla sonorità strumentale.

Quando si ottiene trasparenza da ogni anello della catena il suono DEVE uscire senza alcuna forzatura…esattamente come MAI sentite forzature nel suono dal vivo. Il problema è che per ottenere trasparenza da ogni anello della catena occorre conoscere quali sono i reali problemi in gioco che determinano carenza di trasparenza e sonorità…e qui il discorso si farebbe lungo e ci porterebbe lontano dall’argomento trattato in questo articolo.
Comunque quando ciò capita vi accorgete che ogni altro “parametro” (che da bravi audiofili pensavate essere indipendente l’uno dall’altro) non è altro che una faccia della medesima medaglia. Ecco che quindi il suono si espande nelle tre direzioni, non è mai fastidioso ma anzi viene ad assumere una spiccata vitalità…i dischi sembrano tutti dotati di nuova linfa come se prima ascoltaste suoni cupi, spenti, ingessati. La vitalità, cosa che spesso viene dimenticata, è il punto saliente del suono dal vivo ed è l’aspetto che più rende distante un suono riprodotto da un suono live.
La trasparenza libera l’armonia in gamma media e questo vi riporta integre non solo le armoniche ma anche le informazioni ambientali registrate sul supporto e con esse tutti quei suoni inclusi gli applausi che magari prima sentivate come fossero frittura di patatine e ora sono invece chiaramente applausi…tutto ciò determina la spiccata senzazione dell’esservi tolti due tappi dalle orecchie e con ciò essere decisamente più “connessi” con l’esecutore e con la sua vera espressività. Questo comporta un trasporto emozionale che non è per nulla paragonabile al semplice “suono riprodotto”. La gamma alta è solo il completamento di un quadro ma non è mai la protagonista come mai lo è dal vivo. Lo spazio armonico, il timbro e la vitalità sono gli indiscussi protagonisti...ed insieme sono riassumibili nel termine “sonorità”. Un’elettronica dotata di sonorità comporta inoltre una maggiore estensione e corpo della gamma bassa, un aspetto alquanto strano per chi lo nota per la prima volta: la sensazione è a tratti quella di avere inserito un subwoofer tale è la maggiore estensione percepita….e questo aspetto è in realtà correlato solo alla maggior libertà armonica su tutto lo spettro (…nulla si nota di differenza con una misura di risposta in frequenza).
Quando un sistema di riproduzione audio è in grado di riportare sonorità, chi ascolta non pensa al sistema audio che ha di fronte ma pensa solo al godersi le sensazioni dell’evento live…come capita dal vivo.

Sono perfettamente consapevole che la quasi totalità delle persone che leggeranno questa pagina non hanno mai intimamente provato questa sensazione di fronte ad un sistema audio e quindi mi catalogheranno tra i tanti pazzi che circolano in rete. Può essere che io effettiviamente lo sia…ma di tanto in tanto qualche matto lo si trova che (inascoltato dai più) dice la verità….spetta alle persone accorte fare una selezione. Per le persone che accorte non sono ma sono abituate a “seguire l’onda” rimane comunque l’istruttiva frase del sommo poeta: “chi è cagion del suo mal pianga se stesso”.

Se non si è mai provato l’amore nella propria vita ciò non significa che non esista…qualcosa di molto simile può dirsi anche per la sonorità riprodotta.